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Facebook: bastano otto amici per distruggerti la privacy

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2009 09:18
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governi, aziende e mailntenzionati possono approfittarne
profili pubblici permettono di ricavare informazioni personali: per esempio la rete di relazioni

Scenario numero uno: hai aperto un profilo su Facebook e, come il 99 per cento degli utenti, non hai pensato a modificare le impostazioni di privacy. Basta una semplice ricerca con nome e cognome (o con l'indirizzo e-mail se utilizzi un nickname) e chiunque può accedere alla tua ultima foto e all’elenco degli amici. Scenario numero due: sei un utente sensibile al tema della privacy e hai quindi provveduto a rendere il profilo accessibile «solo agli amici». Però non hai mai fatto caso al nuovo menu «ricerca» che di default rende disponibile il profilo a chiunque. Ma c'è di più: anche se hai impostato il massimo livello di privacy, basta che tu «tagghi» un amico in una foto perché i suoi amici possano accedere non solo a quell’immagine ma a tutto l’album.

ANOMIMATO IMPOSSIBILE - A partire da queste due situazioni-tipo, ricercatori dell'Università di Cambridge hanno dimostrato come le informazioni condivise sul social-network californiano siano di fatto pubbliche. «Bastano otto amici» è il titolo dello studio presentato a un recente convegno in cui si sottolinea come molte informazioni del nostro profilo siano accessibili anche ai non amici. Gli informatici hanno messo a punto un programma in grado di scaricare in automatico i profili di utenti sconosciuti. E sono riusciti a ricostruire la «rete sociale» di oltre 250 mila iscritti. «Proteggere la propria rete sociale è un'impresa difficile. Così come rendere del tutto anonimi i profili», spiegano i ricercatori.

RETE SOCIALE - Ma a chi potranno mai interessare tutte queste informazioni sulla vita privata di milioni di iscritti a Facebook? A molti, secondo l'autore dello studio Joseph Bonneau: «Quando i servizi di intelligence intercettano un telefono, più che al contenuto della singola chiamata, sono molto più interessati alla rete di persone con cui si è in contatto». E questo lo sanno bene sia quanti si occupano di marketing che gli spammer, intenzionati ad inviare messaggi sempre più profilati.

IMPOSTAZIONI DI PRIVACY - Se ai suoi esordi Facebook era un social network chiuso ai non-membri, in seguito al successo globale molte cose sono cambiate. Le impostazioni di privacy ora prevedono che di default alcune informazioni del profilo (nome, foto, lista amici) siano accessibili pubblicamente. Certo, si può sempre modificare le voci dal menù privacy, ma secondo Bonneau solo una piccolissima percentuale di utenti lo fa: «Su 500 amici solo 3 hanno applicato policy più restrittive. Anche perché in molti non sono nemmeno a conoscenza di queste opzioni».
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