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Windows 7 in Europa senza Explorer

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2009 00:05
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La Commissione Ue: non basta

Il nuovo sistema operativo di Microsoft, che sarà lanciato entro la fine di quest'anno (si parla già di una data, il 22 ottobre), sarà orfano di Internet Explorer, almeno entro i confini dell'Unione Europea, dove verrà distribuito in una versione ad hoc senza browser pre-installato. Lo ha annunciato ieri in serata il gigante di Redmond e la notizia è di quelle che pesano sebbene fosse prevedibile in relazione ai termini imposti dagli organi antitrust comunitari a tutela della concorrenza. Rinunciando al cosiddetto "bundle" sistema operativo-browser, Microsoft risponde di fatto alle richieste avanzate della Commissione europea - secondo cui, integrando solo Explorer in Windows, il gruppo di Bill Gates avrebbe abusato della propria posizione dominante – e non è certo un caso che l'ufficialità della rinuncia arrivi poco prima che la stessa Commissione sia chiamata a decidere in merito alla causa intentata contro la società nordamericana. La richiesta messa nera su bianco a gennaio suonava più o meno così: lasciare libera scelta agli utenti circa il browser da utilizzare. L'incipit del memo reso pubblico dalla società americana è il seguente: "To ensure that Microsoft is in compliance with European law, Microsoft will be releasing a separate version of Windows 7 for distribution in Europe that will not include Windows Internet Explorer". Come si evince si fa riferimento solo a Windows 7 perchè sia Windows Vista che Windows XP e le versioni virtualizzate Windows XP mode for Windows 7 Ultimate and Windows 7 Professional non sono oggetto del provvedimento.
I produttori di pc liberi di pre-caricare altri browser nei nuovi pc con Seven
Come intendere quindi, sotto tutti i punti di vista, anche quello dell'utente, la presa di posizione del colosso del software? Le cronache dicono che Microsoft ha ripetutamente confermato, nelle ultime settimane, la propria volontà di rispettare appieno la legislazione comunitaria in materia di concorrenza ma ha anche sempre sostenuto come il browser fosse una parte integrante del sistema operativo e che non potesse esserne separato. Windows 7 versione "E", invece, arriverà in Europa (Croazia e Svizzera comprese) senza Internet Explorer versione 8 ma per Bruxelles i conti non tornano. La Commissione Ue ha infatti fatto sapere in una nota che l'indagine nei confronti della multinazionale di Redmond è ancora in corso e che, nel caso fosse riconosciuta la lesione della concorrenza, non sarebbe sufficiente togliere dal sistema operativo il browser Web proprietario, bensì precaricare in Windows i programmi concorrenti, e cioè i vari Safari, Firefox, Chrome e Opera. In Microsoft sono invece convinti – e in argomento si è espresso Dave Heiner, General Counsel della società – che la decisione di liberare Windows 7 soddisfi le richieste dell'Antitrust perché sarà possibile per ogni utente scegliere se istallare o meno Internet Explorer, in modo del tutto gratuito. Il che significa, concretamente, che ogni consumatore della Ue potrà avere il nuovo browser a costo zero (via CD, indirizzo FTP o tramite negozi, ma non scaricarlo direttamente dal sito di Microsoft) e che i produttori di pc non saranno "obbligati" a pre-installare Explorer sui loro computer basati su Seven e saranno quindi nella condizione di caricare qualsiasi altro programma di navigazione Web (o più di uno) in alternativa a quello di Microsoft. Ed è questa seconda ipotesi che la Commissione ritiene possa essere di grande impatto, perché le vendite del sistema operativo derivano nel 95% dei casi dal mercato dei pc e solo per il 5% da settore retail dove il software è venduto a scaffale.
La parabola discendente di Ie
In attesa dei prossimi eventi, Microsoft farà bene a tenere d'occhio la classifica di gradimento dei browser Web. Stando infatti agli ultimi dati di Net applications e AT Internet Institute, Mozilla Firefox detiene oggi il 21,53% del mercato mondiale (contro il 20,78% di tre mesi fa) e sale oltre il 31% in Europa mentre Internet Explorer rimane la prima scelta del 67% degli utenti a livello globale e del 59,5% di quelli europei. Le minacce per il programma made in Redmond arrivano inoltre anche da Safari (salito all'8,2%), Opera (al 5% in Europa) e da Chrome (che ha conquistato l'1,1% degli internauti del pianeta) ma forse il dato più preoccupante per la casa di Redmoind è un altro. Nel 2004, quando l'unico rivale era Netscape Navigator, la quota di mercato di Explorer era superiore al 90%, oggi è sotto il 70% ed è destinata a scendere ancora.
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